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Giovane morto sul lavoro, Arci Bisceglie: «Quanto avvenuto non è una inevitabile fatalità»

La nota del circolo cittadino

«Non si può e non si deve morire sul lavoro. Ancora un lavoratore morto che si aggiunge alla lunga e triste lista di incidenti mortali sul lavoro, dall’ inizio dell’ anno sono 784.
Questa volta parliamo di un ragazzo di 26 anni di Bisceglie». Lo scrive in una nota il circolo Arci di Bisceglie.

«Il circolo Arci di Bisceglie esprime il proprio cordoglio ai parenti di Giovanni ed allo stesso tempo rifiuta di considerare quanto avvenuto una inevitabile fatalità. Viviamo in una società dove la sicurezza viene vissuta come un costo da tagliare, dove il diritto costituzionale al lavoro è violato, dove alle nuove generazione si prospetta un futuro fatto di precarietà e contratti da fame. Una società in cui si spendono miliardi in armamenti ma non ci sono soldi per investire sulla prevenzione e sicurezza. Una società che noi vogliamo cambiare, senza perdere la tenerezza. Meno spese militari più sicurezza sui posti di lavoro».

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