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Febbre del nilo, ordinanza del sindaco Angarano

L'obiettivo è ontenere e prevenire possibili focolai del virus

Nessun allarmismo, come rimarcato da Palazzo San Domenico. È di fatto un provvedimento preventivo, quello con cui il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano ha disposto misure urgenti volte al contenimento e al contrasto di possibili focolai di “West Nile”, il virus che provoca la cosiddetta “Febbre del Nilo”, trasmissibile tramite la puntura di zanzara.

L’infezione, nei giorni scorsi, ha causato il ricovero di un 42enne al “Riuniti” di Foggia (il primo caso registrato in Puglia) mentre un focolaio di insetti positivi al virus è stato rilevato qualche settimana fa nella vicina Barletta.

Il gestore di igiene urbana, ovvero la rete temporanea di imprese “Teknoservice S.r.l. – Green Link S.r.l.-Società Benefit”, su esplicita richiesta del Servizio Sanitario pubblico, dovrà effettuare urgentemente ulteriori trattamenti larvicidi rispetto a quelli già previsti nell’ambito degli “ordinari interventi di sanificazione e disinfestazione ambientale contro la proliferazione di mosche, zanzare ed altri insetti” e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche, operando su tutte le caditoie, i tombini, le bocche di lupo, fontane, ecc., con periodicità dei trattamenti congruente alla tipologia del prodotto usato.

I proprietari, gestori o soggetti aventi comunque l’effettiva disponibilità di aree presso le
quali vi sono sistemi di raccolta delle acque meteoriche (privati cittadini, amministratori
condominiali, società che gestiscono aree di centri commerciali, ecc.) dovranno invece evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati compresi terrazzi, balconi e lastrici solari – di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa depositarsi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta di acqua stagnante anche temporanea.

Bisognerà inoltre procedere, nel caso di contenitori non abbandonati ma sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’acqua eventualmente depositatasi nei precitati contenitori provvedendo alla loro sistemazione in modo da
evitare accumuli d’acqua piovana o allo svuotamento giornaliero.

È stato inoltre disposto di trattare l’acqua nei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata, utilizzando prodotti larvicidi e conservando la documentazione di acquisto dei prodotti usati o l’attestazione dell’avvenuto trattamento da parte di ditte di disinfestazione. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta. In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta integra. E ancora, andrà assicurato lo stato di efficienza degli impianti idrici dei fabbricati, dei locali annessi e degli spazi di pertinenza, onde evitare raccolte d’acqua stagnante anche temporanee e tenuti sgomberi i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpaglie, rifiuti e provvedere al taglio periodico dell’erba delle aree verdi.

I conduttori di terreni agricoli ed orti dovranno privilegiare l’annaffiatura diretta con pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare dopo l’uso; disporre contenitori ed altri materiali (es. teli di plastica) in modo tale da evitare la formazione di depositi  d’acqua in caso di pioggia; chiudere con coperchi a tenuta o con rete zanzariera fissata e ben tesa gli eventuali serbatoi.

I proprietari, gestori o soggetti aventi comunque l’effettiva disponibilità di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali, con particolare riferimento alle attività di rottamazione e in genere di stoccaggio di materiale di recupero sono tenuti ad adottare tutte le misure necessarie per evitare che nei materiali si formino depositi d’acqua. Si dovrà ad esempio prevedere lo stoccaggio dei materiali al coperto oppure, in casi di sistemazione all’aperto, disporne la copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso per impedire depositi d’acqua in pieghe e avvallamenti o lo svuotamento dopo ogni evento piovoso; dovranno inoltre assicurare che i materiali stoccati all’aperto, per i quali non sia possibile intervenire in modo sopraccitato, siano oggetto di trattamento di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da effettuarsi entro cinque giorni da ogni evento piovoso.

I responsabili di cantieri dovranno evitare depositi d’acqua in bidoni e altri contenitori. Qualora, tuttavia, l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi debbono essere dotati di copertura ben fissata o essere svuotati completamente con periodicità non superiore a cinque giorni. Dovranno di sistemare i materiali necessari all’attività e quelli di risulta in modo da evitare depositi d’acqua, soprattutto in caso di sospensione dell’attività di cantiere.

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