Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni della segretaria cittadina di “Azione”, Stefania D’Addato, in merito alla situazione del Teatro Garibaldi. Nella nota, D’Addato fa riferimento all’attuale assenza di una programmazione strutturata che ne determina una «chiusura sociale e culturale, benché non tecnica» del teatro.
«Il nostro teatro comunale è ancora chiuso. Un teatro chiuso era necessario in tempi di pandemia ma oggi un teatro chiuso è una contraddizione abbagliante che suscita inquietudine e smarrimento perché il teatro è arte della compresenza , chiede è richiama comunità ed emozioni condivise – sottolinea D’Addato – . Dopo sette lunghi anni di chiusura del teatro Garibaldi, abbiamo atteso con trepidazione una nuova stagione teatrale a Bisceglie ma, a quanto pare, manca la consapevolezza della dimensione e dell’importanza di questo tema e delle ricadute che i luoghi culturali potrebbero dare in termini di rigenerazione urbana, sviluppo e occupazione.
Un teatro chiuso è il simbolo del fallimento del governo di una città che non riesce ad avere la spinta ideologica e la rotta giusta per andare avanti.
Un teatro chiuso è l’orrore di una comunità che considera sacrificabili i luoghi culturali.
Un teatro chiuso è una comunità che non si manifesta, è una chiesa chiusa, è quella voce antica che chiede di farsi ricordare, è quel cambiamento necessario ma che resta sull’uscio ad aspettare», conclude la segretaria cittadina di “Azione”.































