«Con colpevole ritardo, ma con la soddisfazione di chi non ha mai smesso di insistere: finalmente l’uscita della SS16 Bis per Bisceglie Centro è stata adeguatamente segnalata». A dichiararlo è Marco Di Leo, ex consigliere comunale, che torna su una questione sollevata già nel febbraio 2022, denunciando all’epoca la pericolosità dello svincolo privo di segnaletica idonea e la lentezza nel rispondere a problemi concreti e quotidiani.

«La consegna dei lavori, avvenuta nel giugno 2023 come da comunicazione ufficiale ricevuta via PEC da Anas, è stato solo il primo passo. A distanza di oltre due anni da quella segnalazione, e dopo numerosi ulteriori solleciti, si è finalmente giunti alla corretta segnalazione dello svincolo, posto subito dopo una curva cieca, e da sempre fonte di grave rischio per gli automobilisti».

«Non c’è alcuna gloria da rivendicare, ma solo la constatazione di quanto tempo e quanta insistenza siano necessari, anche per ottenere il minimo sindacale. Mi preme ringraziare chi, all’interno degli uffici tecnici e in Anas, ha infine dato seguito alla segnalazione, ma non posso tacere l’assenza prolungata e ingiustificabile dell’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto e potuto esercitare un ruolo di pressione e vigilanza sin da subito ma ad oggi non abbiamo contezza se vi sia stato o meno qualche azione propedeutica».

Di Leo sottolinea come questo sia solo un esempio, «uno dei tanti», del divario ancora esistente tra le esigenze reali dei cittadini e la capacità di risposta della macchina amministrativa.

«Anche le questioni che sembrano minime possono esser d’aiuto per migliorare la nostra vita quotidiana. Continuare a definirle ‘piccoli problemi’ è un errore. Occuparsi della sicurezza stradale, anche quando non è competenza diretta, è un dovere politico e morale».

Il commento si chiude con una nota amara ma costruttiva: «Spero che questo episodio serva da lezione per il futuro. La buona amministrazione si misura sui risultati concreti, non sulle promesse. E i cittadini di Bisceglie meritano molto di più della politica delle parole».