Una storia che continua a parlare, commuovere e far riflettere. Alle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, Giovanni Impastato ha presentato il suo ultimo libro dedicato al fratello Peppino, ucciso dalla mafia quasi 50 anni fa. Un racconto intimo, che parte dall’infanzia per restituire la profondità di un ragazzo che non ha mai accettato di restare in silenzio.

Peppino Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, in una famiglia legata a Cosa Nostra. Ma lui si ribella fin da giovanissimo. Negli anni ‘70 fonda “Radio Aut”, una radio libera e autoprodotta da cui denuncia pubblicamente i crimini e gli affari del boss Gaetano Badalamenti, suo vicino di casa. Lo fa con coraggio, ironia e rabbia.

Il 9 maggio 1978, Peppino viene assassinato in un attentato camuffato da suicidio. Solo la determinazione della famiglia, di amici e compagni di lotta, ha portato alla verità: Peppino fu ucciso per il suo impegno contro la mafia. La sua storia è diventata celebre con il film “I cento passi” diretto da Marco Tullio Giordana.

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