Secondo i dati diffusi da Coldiretti Puglia, basati su fonti ISPRA, nella provincia di Barletta-Andria-Trani risultano consumati oltre 11mila ettari di suolo. Una cifra che preoccupa e che richiama l’attenzione su un tema cruciale: la fragilità del territorio e la necessità di affrontare con decisione il dissesto idrogeologico.

A intervenire è l’Ordine degli Ingegneri della provincia BAT, che esprime forte preoccupazione per lo stato attuale del territorio e ribadisce l’urgenza di interventi mirati e sistemici. «Il dissesto idrogeologico, aggravato dagli effetti del cambiamento climatico e da fenomeni meteorologici sempre più violenti e imprevedibili, impone una riflessione seria sulla pianificazione territoriale e sulla gestione del suolo» spiega la presidente dell’Ordine, Antonella Cascella.

Frane, alluvioni ed erosione costiera sono, secondo i professionisti, segnali inequivocabili di una crisi strutturale che non può più essere fronteggiata con soluzioni emergenziali o interventi occasionali. Da qui l’invito a costruire una visione di lungo termine attraverso un piano regionale che punti alla prevenzione e alla mitigazione del rischio, con il coinvolgimento attivo di professionisti e amministrazioni locali.

Per l’Ordine, servono monitoraggi costanti del territorio con l’impiego di tecnologie avanzate e modelli previsionali, manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture idrauliche, rigenerazione delle aree rurali, valorizzazione dell’agricoltura sostenibile, contrasto alla cementificazione incontrollata e promozione di modelli urbanistici rispettosi dell’ambiente.

«La prevenzione del dissesto idrogeologico non è solo una questione tecnica, ma un investimento culturale e sociale» sottolinea ancora Cascella, auspicando un coinvolgimento sistematico degli ingegneri nei processi decisionali legati alla pianificazione territoriale e alla gestione del rischio.

In quest’ottica, l’Ordine degli Ingegneri della BAT si dichiara pronto a collaborare attivamente con le istituzioni, promuovendo la nascita di tavoli tecnici permanenti con enti locali e regionali. L’obiettivo è elaborare strategie concrete di adattamento climatico e messa in sicurezza del territorio, partendo proprio dalle aree più esposte e vulnerabili.

«La difesa del suolo e dell’ambiente, così come la tutela delle produzioni agricole e delle comunità locali, sono obiettivi imprescindibili per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni» conclude Cascella. «Agire ora, con responsabilità e visione, è un dovere tecnico, civile e morale».