Oggi 27 gennaio è il Giorno della Memoria delle vittime dell’olocausto, e di questi tempi vi è un’estrema necessità di rinvigorire questa memoria e smuovere la coscienza di molti, troppi, convinti che ormai sia una cosa passata, che non accadrà mai più. La realtà è che purtroppo da un po’ di tempo sembra sia stata messa in atto una subcultura revisionista-negazionista mirata a cancellare ciò che è stato, forse per far abbassare la guardia e consentire il ripetersi di tali assurde mostruosità. Ma il PD di Bisceglie nella rinnovata direzione e segreteria non ha intenzione di mettere la testa sotto la sabbia e far finta di niente girandosi dall’altra parte, poiché troppi sono gli eventi nefasti già successi negli ultimi anni e altri ancora ne vengono annunciati da capi di stato di grandi potenze economico-militari continuamente.
Noi lanciamo un accorato ALLARME: i diritti conquistati dai nostri padri, ottenuti anche con l’estremo sacrificio, e che ad oggi ci appaiono “scontati” non sono per sempre. Bisogna vigilare e tramandare alle giovani generazioni questi valori, insegnando loro a non dare nulla per “ovvio” o garantito, a non abbassare mai la guardia e rifuggire dall’ignavia. Per fare ciò è  necessario anche combattere la subcultura del negazionismo aumentando i momenti di confronto su questi argomenti con la cittadinanza e soprattutto con i ragazzi, il nostro futuro promettente di sostegno e solidarietà contro un barbaro presente che incita sempre più uomini all’odio reciproco. In questo, il PD sarà sempre in prima fila e al fianco delle associazioni e degli enti che vorranno proporre iniziative di questo genere, invitando anche l’amministrazione comunale ad operare proponendo delle iniziative sinergiche nelle scuole, centri culturali, durante tutto l’anno. Così si potrà permettere davvero la formazione di giovani consapevoli e dediti al rispetto e alla solidarietà umana, uniche vere armi in grado di combattere quello che sono stati, sono e speriamo non saranno i risultati dell’egoismo, dell’omertà e dell’indifferenza.