Nuovo intervento di “Libera il Futuro” in merito al progetto di riqualificazione di via Giuseppe Di Vittorio con l’annessa tematica legata al taglio dei pini.
“Sui pini di via Di Vittorio, dopo il Consiglio comunale di lunedì e a seguito delle dichiarazioni del Sindaco riportiamo a casa due notizie:
1. L’ammissione di colpa da parte dell’amministrazione di non aver coinvolto associazioni e cittadini nel progetto di riqualificazione della zona prima dell’inizio dei lavori.
2. L’impegno dell’amministrazione a confrontarsi, prima che si prosegua con altri abbattimenti e con il secondo lotto di lavori da Farmacia Simone all’incrocio con Via Cavour.
“Avevamo chiesto la sospensione dei lavori e che fosse commissionata una perizia terza – afferma Vincenzo Arena – ma i riscontri su questo fronte e sui tempi di convocazione di tutte le associazioni impegnate a difendere ambiente, paesaggio e qualità della vita sono stati vaghi o nulli”. Si è detto di aver iniziato a discutere con le associazioni, ma al momento si è sventolato pubblicamente il confronto (non è chiaro su quali contenuti) con la sola Pro Natura.
“Sulle politiche ambientali e sul verde pubblico, abbiamo poi assistito al festival dell’autoelogio – continua Arena – con il Sindaco che ha addirittura affermato che con la sua amministrazione sarebbe aumentato il verde in città. Sulla base
di quali dati e di quante messe a dimora di nuovi alberi si può affermare ciò? L’ultimo censimento del verde risale al 2008 e ad oggi non si sa quale sia il dimensionamento quantitativo e qualitativo del verde urbano. Come si fa ad organizzare la cura periodica del verde senza una mappatura dell’esistente?”.
“La risposta a questa domanda – afferma Enzo Amendolagine – è che alla manutenzione ordinaria non si è mai pensato davvero nemmeno, negli ultimi sei anni, e che oggi è più facile programmare abbattimenti drastici su Via Di Vittorio e domani Via Cala dell’Arciprete, Viale Calace, zona Santa Caterina, Zona Seminario e chi più ne ha più ne metta”.
Un’ordinanza di gennaio 2024 (leggi qui https://bit.ly/47BZsrF) dispone, infatti, divieto di sosta e zona rimozione in decine di vie cittadine fino a fine lavori per procedere alla “rimozione delle alberature pericolanti”. “Non è dato sapere – continua Amendolagine – quante e quali alberature, se ci siano delle perizie agronomiche terze a giustificazione di tali abbattimenti e se si è pensato per tempo ad alternative. Serve conciliare con criterio mobilità sicura e verde urbano!”
In questa prospettiva di desertificazione spinta della nostra città, dai banchi del Consiglio comunale il silenzio è stato quasi assoluto. Il solo consigliere Gianni Casella ha appoggiato pubblicamente la nostra istanza di sospensione. “Le anime ambientaliste della maggioranza, compreso il PD della transizione ecologica e delle comunità energetiche, che fine hanno fatto?”, conclude Arena.
Aspettiamo la convocazione del tavolo verde, il regolamento del verde, il nuovo censimento del verde. Nell’attesa continueremo a chiedere le carte, a promuovere iniziative pubbliche per controllarli da vicino. Perché, visti i fatti, non ci fidiamo per niente!”.






























