Sono rassicuranti le condizioni della coppia di neo sposi biscegliesi, entrambi 31enni, rimasti coinvolti lunedì nel drammatico incidente stradale accaduto in Perù, nel quale sono rimasti feriti diversi turisti italiani. Rossella Musci e Stefano Gentile stanno bene, come loro stessi hanno comunicato attraverso alcune videochiamate su whatsapp a parenti e amici, al netto del tremendo spavento per lo schianto, avvenuto mentre si accingevano a lasciare la cittadina di Machu Picchu a bordo di un bus da trenta posti. L’autobus stava tornando a Cuzco dall’antica fortezza inca lungo un tortuoso percorso di montagna.

Ingegnere elettrico lei, costruttore edile lui, i due giovani in viaggio di nozze – partiti dall’Italia l’8 settembre dopo essersi sposati il 31 agosto – erano seduti in quinta fila quando il mezzo, come documentano le immagini che hanno fatto il giro del mondo, è precipitato in una scarpata di 15 metri. L’autista avrebbe perso il controllo forse a causa della nebbia presente in quel momento e di alcuni detriti trascinati in strada dalle piogge.

Stefano Gentile ha riportato una forte contusione al naso, la moglie Rossella se l’è cavata invece con una leggera botta alle gambe provocata dall’urto con il sedile accanto al suo. Entrambi sono stati scrupolosamente medicati e assistiti in un ospedale a Cuzco prima del trasferimento in una clinica privata nella medesima località, dove hanno trascorso la notte.

Stefano e Rossella potrebbero essere dimessi già in giornata, quindi decideranno la data del rientro, non è ancora chiaro se in autonomia o tramite l’intervento della Farnesina, che in ogni caso fin dalle prime fasi successive all’incidente si è attivata per fornire la massima assistenza consolare agli italiani coinvolti. Al loro ritorno è presumibile che possano essere sottoposti ad ulteriori esami ed accertamenti.

Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivato anche il commento del primo cittadino Angelantonio Angarano, che ha rivolto la vicinanza ed il calore dell’intera comunità biscegliese ai due giovani e alle loro famiglie.